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Ridere fa bene alla salute. Impara a farlo di più

Quando ti abbandoni al buon umore allontani le tensioni, abbassi il livello di stress e alzi il grado di benessere del corpo e della mente

Basta la semplice azione di inarcare le labbra all’insù perché l’organismo inizi a produrre endorfine. Secondo alcune ricerche i bambini in media ridono trecento volte al giorno, il numero scende drasticamente nei soggetti adulti: appena venti risate, in media, in tutta la giornata. È possibile imparare di nuovo a ridere? Sì, discipline come lo yoga della risata si propongono proprio questo grazie a tecniche che lavorano sulla respirazione e il riso indotto. Perché ridere è un meccanismo innato che può diventare una filosofia con cui affrontare l’esistenza.

EMOZIONE DI VITA - Il ricercatore Caspar Addyman ha condotto una lunga indagine sul meccanismo della risata nei neonati presso il Centro per il Cervello e lo Sviluppo Cognitivo a Birkbeck, Università di Londra. Contrariamente a quanto si riteneva in precedenza, i suoi risultati hanno documentato che il 90% dei bambini inizia a ridere già a poche settimane di distanza dalla nascita. La risata costituisce una delle più fondamentali espressioni umane: è stato osservato che bambini nati ciechi e sordi conservano l’istinto e la capacità di ridere.

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La perdita dei denti potrebbe rallentare le funzioni del corpo e della mente

Londra, UK: I ricordi e le capacità di deambulazione di adulti che hanno perso tutti i loro denti diminuiscono più rapidamente rispetto a coloro che posseggono ancora alcuni denti, dicono i ricercatori della London’s Global University (UCL). I risultati hanno infatti dimostrato che gli edentuli hanno risultati peggiori del 10 per cento nei test di memoria e di camminata veloce rispetto alle persone ancora dotate di denti.

Lo studio ha preso in considerazione 3. 166 adulti, di età uguale o maggiore di 60 anni, partendo dall’indagine English Longitudinal Study of Ageing (ELSA) e confrontando le loro prestazioni mnemoniche e di camminata veloce. L’associazione tra memoria e edentulia è stata spiegata dopo aver correlato i risultati con una vasta gamma di fattori, tra cui le caratteristiche sociodemografiche, i problemi di salute, il benessere fisico, comportamenti salutistici o no (es. fumare e bere), depressione, biomarcatori rilevanti e particolari status socioeconomici. Tuttavia, dopo aver calibrato i risultati in base a tutti i possibili fattori, le persone edentule hanno un passo leggermente più lento rispetto a coloro che sono ancora forniti di denti. Questo collegamento tra gli adulti più anziani inglesi in procinto di perdere i denti naturali e una diminuzione della memoria, oltre alla limitata funzione fisica, appare più evidente negli adulti di età compresa tra 60 e 74 anni rispetto a quelli di età superiore ai 75 anni.

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Valutazione clinica degli agenti sbiancanti professionali al 6% e al 25% di perossido di idrogeno su denti vitali

Il sorriso è diventato, nelle civiltà occidentali, sinonimo di benessere e status sociale. L’interesse per ritocchi di inestetismi in odontoiatria viene confermato dall’aumento di richieste di tali trattamenti, che hanno avuto incrementi significativi nell’ultimo decennio, quali per esempio, faccette estetiche dei denti anteriori ma soprattutto sbiancamenti dentali.

Il “dental bleaching” definizione che deriva dal verbo “candeggiare”, è l’insieme di prodotti, processi o procedimenti le cui azioni consentono di rimuovere le discromie endogene.
Si tratta di un processo di schiarimento di smalto e dentina, che consiste nelle rimozione dei pigmenti presenti sulle superfici dentarie e all’interno degli stessi. L’incessante aumento della domanda di trattamenti cosmetici del sorriso ha portato il Consiglio dell’Unione Europea a modificare la direttiva 76/768/CEE relativa ai prodotti cosmetici. Con la direttiva 2011/84/EU per i prodotti contenenti perossido di idrogeno in concentrazione dallo 0,1% al 6% sarà necessaria una visita odontoiatrica, per assicurare l’assenza di fattori di rischio o patologie orali, e un primo trattamento eseguito da un operatore odontoiatrico, qualificato allo scopo di incrementare la sicurezza del paziente.
Tale normativa non è ancora stata vagliata dal Governo italiano, pertanto l’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia e la recidiva di due prodotti per lo sbiancamento dentale professionale rispettivamente al 6 e al 25% di perossido di idrogeno.

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La salute orale dei pazienti ortodontici potrebbe essere migliorata grazie ai batteri probiotici

SONGKHLA, Tailandia – Un nuovo studio ha fornito evidenze supplementari sui benefici dei batteri probiotici contro un gran numero di disturbi orali. In Tailandia i ricercatori hanno recentemente scoperto che i Lactobacilli in modo particolare potrebbero aiutare a ridurre i livelli dei Mutans Streptococchi, i quali possono essere causa di carie dentale, specialmente in pazienti soggetti a labbro leporino e palatoschisi con apparecchi ortodontici fissi.

Lo studio ha coinvolto 30 pazienti con labbro leporino e palatoschisi che si sono sottoposti tra giugno e agosto 2011 al trattamento con apparecchi ortodontici fissi per una durata di almeno 3 mesi con attacchi su almeno 20 denti permanenti. Per un periodo di 4 settimane consecutive, la metà dei pazienti ha consumato latte in polvere con Lactobacillus probiotico paracasei SD1 sciolto in 50 ml di acqua una volta al giorno, mentre la restante parte dei pazienti ha ricevuto la stessa quantità di latte in polvere ma senza i batteri probiotici.

Dall’analisi dei campioni di saliva dei partecipanti, i ricercatori hanno osservato una significativa riduzione di Mutans Streptococchi nella saliva del primo gruppo di pazienti dopo un periodo di quattro settimane. Inoltre, hanno potuto constatare un significativo incremento di Lactobacilli nella saliva di questo gruppo.

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È provato il collegamento tra l’assunzione degli antidepressivi e il fallimento degli impianti dentali

MONTREAL – Le ricerche hanno dimostrato l’SSRI (Selective serotonin reuptake inhibitors, uno dei farmaci più ampiamente usati per il trattamento della depressione in tutto il mondo, può aumentare i rischi di fallimento degli impianti. L’antidepressivo era già stato associato ad una crescita ridotta dell’osso e all’aumento di rischio di fratture ossee.

I ricercatori della McGill University hanno passato al setaccio le cartelle di 292 femminile e di 198 pazienti maschi nella fascia di età compresa tra i 17 e i 93 anni, che avevano ricevuto gli impianti dentali tra il gennaio del 2007 e del 2013. In totale sono stati esaminati 916 impianti dentali, di cui 94 applicati a 51 pazienti che facevano uso dell’SSRI.

Durante il periodo di osservazione 868 impianti non hanno avuto conseguenze mentre 48 sono andati incontro al fallimento.

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L’uso eccessivo del collutorio può aumentare i rischi di cancro

Coloro che fanno più di tre risciacqui al giorno col collutorio potrebbero avere maggiori possibilità di sviluppare un tumore alla bocca o alla gola, soprattutto se il prodotto viene usato per bypassare la pratica di una corretta pulizia. Il risultato arriva da una ricerca condotta presso la University of Glasgow Dental School e pubblicata su Oral Oncology.

Ma il risultato dello studio non fornisce un alibi per trascurare la pulizia: anche la scarsa igiene orale contribuisce ad accrescere le possibilità di sviluppare il cancro. La ricerca ha analizzato i dati basandosi su un’indagine precedente che comprendeva i casi di quasi duemila malati di cancro e altrettante persone sane. Gli studiosi non sono stati in grado di analizzare i tipi di collutorio perché, appunto, hanno tratto gli elementi di studio da una ricerca di qualche anno fa. Le persone che lavavano poco i denti, comprese quelle con protesi dentarie o con gengive perennemente sanguinanti, hanno i rischi più alti.

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