Trovato ad Isernia il dente deciduo di un bimbo di 600 mila anni fa. Molto probabilmente il resto umano più antico scoperto in Italia
Risale a circa tre mesi fa il ritrovamento di un dentino deciduo (il primo incisivo superiore sinistro) di circa 7 mm. appartenuto ad un bambino di “homo heidelbergensis” vissuto circa 600 mila anni fa, probabilmente il resto umano più antico mai trovato in Italia.
Il ritrovamento è avvenuto nella “Pineta d’Isernia” ( sito paleolitico risalente a 700 mila anni fa scoperto nel ’79 e candidato nel 2006 a divenire “patrimonio dell’umanità”) in seguito di una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise e dall’Università di Ferrara, sotto la direzione scientifica di Carlo Peretto (UniFerrara). Spiega una nota della Direzione regionale Beni Culturali e Paesaggistici: «Il dente è un primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni e mostra caratteristiche particolari, che non si ritrovano negli altri reperti rinvenuti in Europa, seppur riconducibili ad un ampio contesto cronologico.
Da questi si discosta perché più gracile e meno bombato». «Sulla base delle sue caratteristiche, per le dimensioni e per l’età cronologica – continua la nota – il reperto viene attribuito all’homo heidelbergensis, antenato dell’uomo di Neanderthal». La scoperta viene definita «straordinaria» in quanto «consente di fare luce sulla variabilità di homo heidelbergensis, apparentemente molto pronunciata e di sottolineare la peculiarità dei resti umani italiani più recenti, che mostrano spesso una persistenza di caratteri arcaici se confrontati al resto dell’Europa». La Direzione regionale dei Beni Culturali sottolinea inoltre che «il ritrovamento porta un arricchimento notevole al giacimento La Pineta, già noto per la complessità delle archeosuperficie esplorate in questi anni, la ricchezza dei reperti faunistici, l’articolata produzione di reperti in selce e per le evidenze connesse con le strategie di sussistenza in un ambiente di 600 mila anni fa»
Fonte: Dental Tribune, 9.09.2014